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264 - Confronto tra metodica FPIA su strumento TDx/FLx e metodica CLIA su strumento ADVIA Centaur per la determinazione della Ciclosporina A

Autore/i: A. Colatutto, M. Miatton, G. Barbina, U. Qualizza, L. Isola, E. Gianoli, F. Sirianni, B. Della Vedova, C. Lazzi, P. Sala

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 4, N. 4, 2008 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 264-270

Premesse. L’introduzione in terapia della Ciclosporina A ha rivoluzionato l’approccio terapeutico alla patologia trapiantologica oltre che a molte affezioni disreattive ed autoimmuni. Purtroppo il ristretto margine terapeutico della terapia con ciclosporina A ha reso necessario il monitoraggio terapeutico allo scopo di ottimizzarne il dosaggio e di razionalizzarne la posologia al fine di minimizzare gli effetti collaterali. La gran parte dei metodi di determinazione sono stati d’altro canto sempre gravati da una serie di complessi passaggi pre-analitici che ne hanno reso difficoltoso l’utilizzo soprattutto in regime di urgenza. In particolare, il dosaggio in HPLC (High Performance Liquid Chromatography), che rimane la metodica “gold standard”, non è alla portata di tutti i laboratori ed è particolarmente indaginosa. Metodi. Nel nostro studio abbiamo determinato il dosaggio della ciclosporina nel sangue di 100 campioni per confrontare due metodiche, FPIA (Fluorescent Polarized Immuno Assay) su strumentazione TDx/FLx (Abbott Laboratories, Abbott Park, IL 60064 USA), che pure presenta una fase preanalitica relativamente complessa, versus CLIA (Chemo Luminescent Immuno Assay) su strumentazione ADVIA Centaur (Siemens Medical Solutions Diagnostics, Tarrytown, NY 10591-5097 USA ), in cui la fase preanalitica è ridotta al minimo, allo scopo di verificare la correlazione dei due metodi. Ciò al fine di valutare la possibilità rendere il dosaggio della ciclosporina monoclonale attuabile anche da laboratori operanti in realtà più ridotte, soprattutto in regime di urgenza, e di verificare altresì l’attuabilità di un’efficace automazione per le grosse serie. Risultati. Dai dati ottenuti emerge un’ottima correlazione tra le due metodiche, soprattutto per valori di Ciclosporina >190 ng/ml. Il metodo CLIA inoltre presenta, oltre alla prospettata semplicità delle fasi pre-analitiche, una ottima sensibilità funzionale (36 ng/ml). Conclusioni. Alla luce dei nostri risultati, abbiamo ragione di ritenere che il metodo CLIA per le sue caratteristiche di affidabilità, ripetibilità, facile ed immediata esecuzione con minima fase preanalitica possa adeguatamente sostituire nella routine la procedura in HPLC e la metodica in FPIA.

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