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113 - Trombosi venosa e cancro

Autore/i: P. Prandoni

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 5, N. 2, 2009 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 113-118

La malattia tromboembolica venosa complica fre quentemente il decorso delle neoplasie maligne. Tra i fattori di rischio maggiormente responsabili di questa complicanza figurano l’immobilizzazione prolungata, specialmente durante il ricovero ospedaliero, gli interventi chirurgici e la chemioterapia sia da sola che associata con terapia ormonale. Sebbene la profilassi ed il trattamento del tromboembolismo venoso in pazienti con cancro preveda l’impiego degli stessi agenti che sono di comune utilizzazione in pazienti esenti da neoplasie, ci sono alcune peculiarità distintive dei pazienti neoplastici che possono rendere il loro impiego più problematico. Le eparine a basso peso molecolare rappresentano il cardine della preven zione e della terapia del tromboembolismo venoso nei pazienti neoplastici. Circa il 10% dei pazienti con tromboembolismo idiopatico ospita una neoplasia occulta che può essere svelata da indagini precocemente eseguite. Tuttavia rimane da dimostrare il vantaggio di tale riconoscimento in termini prognostici

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