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160 - TAO: meglio la Medicina di Base o i Centri di Sorveglianza?

Autore/i: S. Testa, O. Paoletti, A. Alatri, A. Zimmermann, L. Bassi

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 5, N. 2, 2009 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 160-165

Nell’ultima decade si è assistito all’enorme aumento di indicazioni al trattamento con farmaci anticoagulanti orali (TAO). Il modello di gestione, accanto alla corretta indicazione e buona valutazione del livello di anticoagulazione, può aumentare la qualità del trattamento. Possono essere considerati 4 diversi modelli gestionali: 1) i Centri di sorveglianza specialistici (CSA), 2) la medicina generale (RMC), 3) i pazienti in self-testing (PST) e 4) i pazienti in self management (PSM). I CSA sono servizi specialistici che si occupano dell’educazione del paziente, dei test di laboratorio, di gestione delle complicanze emorragiche e tromboemboliche, delle terapie associate e delle malattie intercorrenti. Scopo principale dei CSA è rappresentato dalla riduzione delle complicanze emorragiche. Numerosi studi hanno dimostrato che la gestione dei CSA è superiore a quella non specialistica, con una riduzione del 50% delle complicanze emorragiche maggiori e del 75% delle complicanze tromboemboliche. Pazienti selezionati e ben istruiti possono optare per la gestione in PST o PSM, attraverso l’uso di coagulometri portatili per l’esecuzione del PT INR, anche se solo il 20% del totale puo’ essere considerato per la gestione PSM. A seguito dell’enorme incremento dei pazienti anticoagulati ai CSA, negli ultimi anni sono state proposte differenti strategie di decentralizzazione della gestione della TAO, principalmente attraverso l’implementazione di sistemi di telemedicina che collegano il CSA ai medici di medicina generale o ad altre strutture sanitarie. Queste nuove organizzazioni tendono a raggiungere i seguenti vantaggi: 1) il mantenimento della medesima qualità clinica del CSA, 2) il collegamento diretto tra CSA e medici di medicina generale, 3) il miglioramento della soddisfazione del paziente e della sua qualità di vita, 4) l’aggiornamento continuo della cartella del paziente.

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