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099 - Il laboratorio di coagulazione nelle situazioni di emergenza

Autore/i: E. Pattarini, A. Fattorini, F. Sampietro, P. Della Valle, L. Crippa, S. Viganò, A. D’Angelo

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 5, N. 2, 2009 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 99-103

Non è impresa facile oggigiorno definire il ruolo del laboratorio di coagulazione nelle situazioni di emergenza. Questo per ragioni economiche, ma soprattutto culturali. Le emergenze coagulative sono evenienze tutto sommato rare, ma che si possono verificare in qualsiasi momento. Prevedere che il settore urgenze del laboratorio possa gestire questa tipologia di richieste richiede un grosso investimento in termini di organizzazione del laboratorio. E più ancora che per le risorse economiche da mettere a disposizione – di certo non indifferenti -, per l’addestramento del personale, che deve acquisire una conoscenza razionale della materia. Infatti, ciò che al laboratorio viene richiesto non è tanto una diagnosi di per sé, ma un’indicazione terapeutica che solo una diagnosi corretta e tempestiva può fornire. In questo articolo si portano esempi di “emergenze coagulative” e si pone in evidenza come queste possono essere affrontate solo in termini sommari dai laboratori di coagulazione, tanto da assistere ad una vera e propria rivoluzione con l’impiego, da parte dei colleghi intensivisti, di strumenti point-of-care, quali la tromboelastografia computerizzata, che fornendo in tempi più brevi una maggiore quantità di informazioni sembrano permettere un risparmio economico non indifferente. È pertanto necessario ripensare in termini soprattutto culturali alla figura dello specialista di coagulazione nell’ambito della Medicina di Laboratorio.

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