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052 - Gli intervalli di riferimento in Endocrinologia; il caso del TSH

Autore/i: R.M. Dorizzi M. Nizzoli

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 5, N. 3-S1, 2009 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 52-61

Riassunto
Il valore numerico di qualunque risultato di un esamedi laboratorio non ha significato se non è confrontatocon “riferimenti” che permettono un giudizioe, di conseguenza, un’azione. I riferimenti piùimpiegati dal laboratorio sono gli “intervalli di riferimento”(IR) (valori di riferimento individuali, valoridi riferimento di gruppo, livelli decisionali) che consentonodi interpretare i risultati degli esami e di prenderedecisioni cliniche. Il caso del TSH è sicuramenteparadigmatico di quali intricate considerazioni intervengononella definizione dell’intervallo di riferimentoe di quali conseguenze può determinare loscarso coordinamento tra laboratorio e clinico nellaloro definizione ed impiego soprattutto per quantoriguarda il limite superiore. Le Linee guida dell’NACBdel 2002 hanno promosso la rivisitazione del problemadell’intervallo di riferimento per il TSH sostenendo,infatti, che il limite superiore tradizionalecompreso tra 4 e 5 mU/L non consente di discriminaretra soggetti eutiroidei e soggetti con ipotiroidismolieve dato che l’indagine condotta tra il 1972 e il1974 nella contea inglese di Whickham ha determinatoche livelli di TSH > 2.0 mU/L erano associatiad un maggiore rischio di sviluppare ipotiroidismo.Tale segnalazione è stata seguita da ampio dibattitocirca la opportunità e le implicazioni di un abbassamentodel limite superiore dell’IR a 2.5-3 mU/L.Negli ultimi decenni le prestazioni dei metodi analiticisi sono drasticamente modificate con inevitabiliconseguenze sulla concentrazione misurata ed, inevitabilmente,sugli intervalli di riferimento. Importantitrial come il Colorado Thyroid Disease Prevalenceed il National Health and Nutrition ExaminationSurvey (NHANES III) hanno impiegato metodiche sono improvvisamente scomparsi dal mercato.Una revisione narrativa della letteratura dimostra che1) i metodi in commercio per il TSH danno risultatipoco confrontabili; 2) il limite superiore degli IR delTSH riportati dagli studi condotti con i metodi attualmentein commercio in Europa è risultato tra 3.7e 4.5 mU/L; 3) i cosiddetti metodi indiretti possonocostituire un metodo alla portata del laboratorio clinicoanche per la produzione di intervalli di riferimentoper il TSH. Si ritiene che nella nostra area illimite superiore dell’IR per il TSH misurato con l’analizzatoreCentaur (Siemens Diagnostics) sia in Italiadi 3.7 mU/L e quello per l’analizzatore Modular (Roche)sia di 4.3 mU/L.

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