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065 - Il TSH Riflesso: i problemi Il punto di vista dell’Endocrinologo ed il punto di vista del Laboratorio

Autore/i: E. Toffalori, S. Demattè, P. Caciagli

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 5, N. 3-S1, 2009 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 65-70

Riassunto
Il tema dell’utilizzo del TSH Riflesso (TSHR) nel miglioramento dell’appropriatezza nella diagnostica tiroidea è ampio e richiede che siano affrontati aspetti strettamente scientifici ma anche problemi di tipo organizzativo, gestionale ed amministrativo. Nell’Azienda Sanitaria della Provincia di Trento nel 2005 il Dipartimento di Medicina di Laboratorio ha costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare per avviare un programma di miglioramento condiviso e rendere disponibile il TSHR in tutti i laboratori. I problemi affrontati sono stati molti sia prima che dopo l’attivazione. Partendo dall’analisi delle linee guida esistenti sono state individuate le tre principali situazioni cliniche della patologia tiroidea, considerati gli aspetti critici, gli esami più utili nelle varie situazioni cliniche ed è stato definito l’algoritmo d’approfondimento del TSHR con le relative modalità di richiesta, esecuzione e refertazione. Sono state concordate le modalità di comunicazione e di diffusione, definiti gli indicatori del miglioramento e programmate le verifiche. Dopo due anni di disponibilità ed utilizzo in tutta la provincia, si può concludere che per l’endocrinologo l’algoritmo applicato è utile ed efficace nell’accertamento della funzione tiroidea in soggetto asintomatico, nel gozzo e nel sospetto di ipo o ipertiroidismo, ma inappropriato in molte altre condizioni. La vera difficoltà per il medico è quella di conoscere le indicazioni agli esami, diverse in ogni singolo paziente ed in ogni fase della malattia tiroidea. Le principali criticità che il laboratorio ha incontrato nella realizzazione del TSHR sono state l’implementazione automatica della cascata di approfondimento solo se richiesta dal medico, la gestione del ticket e la diffusione delle informazioni ai Medici di Medicina Generale. I risultati raccolti a livello dipartimentale a distanza di due anni dimostrano un diffuso utilizzo in tutta la provincia, un miglioramento generale dell’appropriatezza ed una minore adesione a livello ambulatoriale.

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