SIPMeL

Area soci

020 - I costi dell’inappropriatezza in coagulazione

Autore/i: G. Martini, R. Del Bono, R. Volpi, F. Bontempi, A. Jäger, R. Morandini, S. Testa, S. Pedrini, O. Paoletti, A. Alatri, G. Antonucci, L. Caimi

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 6, N. 1, 2010 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 20-27

Riassunto
Premesse. La richiesta di esami di laboratorio è inaumento così come il loro costo complessivo. I costi dell’inappropriatezza, misurata come impatto clinico, sono stati variamente calcolati da alcuni autori ma i dati disponibili sono insufficienti. Il presente studio si prefigge di valutare i costidelle richieste inappropriate dei test di coagulazione di secondo livello nell’ambito delle diatesi trombofiliche ed emorragiche. Metodi. Tutte le richieste consecutive dei test dicoagulazione di secondo livello pervenute al laboratorio di coagulazione degli Spedali Civili di Brescia sono state analizzate per sei mesi. Per l’esecuzione di questi test il clinico deve compilare un modulo con i dati del paziente, utili al medico di laboratorio per valutare l’appropriatezzadella prescrizione. Sono state identificate le richieste inappropriate e il numero e il tipo di test non eseguiti per tale ragione. Il costo totale dei test inappropriati non eseguiti rappresenta il costo complessivo dell’inappropriatezza in coagulazione in questa realtà ospedaliera. Risultati. Cento cinquanta richieste di test di coagulazione di secondo livello su un totale di 1664 sono state definite inappropriate. Duecentonovantacinque test non sono stati eseguiti con un conseguente risparmio di circa 20.000 euro in sei mesi. Conclusioni. L’analisi dei costi del nostro intervento mostra come sia urgente ottenere una riduzione delle richieste inappropriate di test di coagulazione di secondo livello. Sebbene nello studio sia stato valutato solo l’aspetto economico dell’inappropriatezza, l’aumento delle richieste di esami di laboratorio ad essa connesso può favorire la produzione di risultati che possono generare erronei percorsi diagnostico-terapeutici, potenzialmente negativi per il paziente.

Articolo in formato PDF

Torna al numero corrente