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036 - Analisi della ricaduta in termini operativi ed economici della introduzione di un test di screening immunometrico per indagini tossicologiche su matrice cheratinica: ...

Autore/i: A. Colatutto, G.M. Guarrera, G. Zumerle, L. De Luca, P. Sala

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 6, N. 1, 2010 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 36-45

Riassunto
Premesse: la costante espansione del fenomeno dell’utilizzo di droghe d’abuso e le contestuali modifiche dell’ordinamento giuridico hanno imposto un carico di lavoro elevato per i laboratori in cui si effettua la diagnostica tossicologico forense. I metodi cosiddetti tradizionali, che sono a tutt’oggi il “gold standard”, sono sempre stati considerati economicamente convenienti rispetto alle metodiche immunometriche più facilmente automatizzabili. Gli Autori, dopo aver preso in considerazione la ricaduta dal punto di vista analitico, operativo ed economico dell’introduzione nella pratica routinaria di laboratorio di un metodo di screening immunometrico innovativo per l’analisi delle cosiddette matrici alternative per la diagnostica dell’abuso di sostanze psicotrope, ne hanno valutato la performance complessiva in termini di costi e ricaduta organizzativa. Metodi: sono state analizzate 123 matrici cheratiniche (capello e pube) appartenenti a soggetti afferenti ai Servizi per le Tossicodipendenze (SerT), alle commissioni patenti e agli istituti penitenziari con metodo immunometrico di screening su strumentazione automatizzata; i campioni risultati reattivi o border line al test di screening sono stati testati con metodo GC/MS/MSunitamente a 20 campioni risultati negativi al test di screening. Contestualmente sono stati presi inconsiderazione i costi delle singole fasi di lavoroe i tempi di refertazione. Risultati: i dati in nostro possesso hanno evidenziato una sostanziale concordanza tra le due metodiche, ma soprattutto hanno consentito di rendere lo screening tossicologico rapido, efficace e sensibile. Inoltre l’analisi dettagliata dei costi edei tempi depone a favore dell’utilizzo di ambedue le metodiche che operano in sinergia: l’una in virtù dell’elevata sensibilità e l’altra della ben nota specificità. Conclusioni: alla luce dei dati in nostro possesso riteniamo che, per la diagnostica tossicologico forense, sia senz’altro proponibile un sistema integrato composto da una strumentazione operante in immunometria per gli screening associata ad un sistema cromatografico per gli esami di conferma. Tale abbinamento ha portato, in base alla nostra esperienza, ad ottimi risultati in termini di miglioramento del Tempo Totale di Refertazione o Turn Around Time (TAT), e di contenimento e ottimizzazione dei costi complessivi.

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