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052 - Esame delle urine, è tempo di cambiare

Autore/i: F. Manoni, S. Valverde, A. Caleffi, M. Alessio, G. Gessoni, P. Cappelletti

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 6, N. 1, 2010 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 52-58

Riassunto
Premesse. La crescente diffusione di analizzatori in grado di effettuare una valutazione della frazione corpuscolata delle urine che si vanno adaffiancare da un lato all’utilizzo di analizzatori automatici di strisce reattive, dall’altro alla possibilità di dosare gli analiti urinari in chimica liquida, hanno riportato l’interesse dei professionisti di Laboratorio (medici, tecnici e laureati) sull’approccio all’esame chimico e morfologico dell’urina (ECMU). Metodi. Al termine del Convegno Urinalysis now 2009 è stato somministrato un questionario articolato in 20 domande, alcune aperte, altre a risposte multiple. Sono stati elaborati i dati relativi ad 83 questionari relativi a 69 Laboratori diversi. Risultati. La gran parte dei Laboratori (93%) segue le linee guida che consigliano di effettuarel’ECMU utilizzando un campione ottenuto dalla prima minzione del mattino con la tecnica del mitto intermedio. La maggioranza dei Laboratori (68%) fornisce agli utenti dettagliate istruzioni circa le modalità di raccolta dei campioni e riservano una discreta attenzione alla fase pre-analitica dell’ECMU. La quasi totalità dei Laboratori(99%) utilizza per l’esame chimico fisico delle urine metodiche in chimica secca utilizzando analizzatori di dip-slide automatizzati. L’esame morfologico della frazione corpuscolata veniva eseguito utilizzando strumentazione automatizzata in 43 Laboratori (62%). Conclusioni. In conclusione, le risposte date al questionario hanno evidenziato il notevole cambiamento verificatosi nei nostri Laboratori: conmaggiore attenzione alle linee-guida, introduzione massiva dell’automazione anche per l’analisi della frazione corpuscolata, espressione di risultati in termini quantitativi.

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