SIPMeL

Area soci

115 - Tiroide e gravidanza

Autore/i: E. Toffalori, P. Caciagli

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 6, N. 2, 2010 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 115-121

Durante la gravidanza la normale attività tiroidea è sottoposta a significative variazioni. Dopo poche settimane dal concepimento la proteina legante la tiroxina (thyroxine binding globulin, TBG) incrementa da due a tre volte. Questo porta ad un aumento degli ormoni tiroidei totali di circa 1,5 volte i valori prima della gravidanza. Nel secondo e terzo trimestre i livelli di fT4 e fT3 calano sotto il valore normale, ed il calo è amplificato quando l’assunzione di iodio materno è scarso o insufficiente. Nel primo trimestre della gravidanza l’aumento di hCG è associato alla diminuzione del TSH che può essere anche del 20%. La subunità beta dell’hCG ha un’attività tiroide stimolante legandosi ai recettori del TSH della tiroide, aumenta così la captazione dello iodio e la secrezione di ormoni tiroidei con la conseguente caduta del TSH. Aumenta la clearance renale dello iodio e durante la gravidanza l’assunzione di iodio deve essere raddoppiata. Queste variazioni contribuiscono a rendere difficoltosa l’interpretazione dei test tiroidei in gravidanza. La gestione della malattia tiroidea in gravidanza richiede particolare attenzione perché può causare gravi complicanze materne e fetali. La diagnosi di ipertiroidismo e malattia di Basedow può essere difficoltosa perché le manifestazioni cliniche sono in parte sovrapponibili ai comuni disturbi riferiti nella normale gravidanza. L’iperemesi gravidica generalmente non richiede trattamento, ha anamnesi negativa e normali anticorpi antitiroide. L’ipotiroidismo, sia franco che subclinico, se non trattato può causare danni materni e problemi al normale sviluppo neurologico del feto. Le malattie della tiroide dovrebbero essere corrette prima di iniziare la gravidanza rivalutando la terapia e mantenendo l’eutiroidismo. La gestione necessita di valutazione clinica e del dosaggio di TSH e fT4 ripetuti circa ogni due mesi. Il dosaggio degli anticorpi antitiroide è utile nei casi selezionati per la diagnosi di tiroidite di Basedow o di Hashimoto e per valutare il rischio delle conseguenze sul feto e neonato. La diagnosi precoce ed il trattamento è importante per prevenire le complicazioni, pertanto viene raccomandato di cercare il caso tra le donne con alto rischio di malattia. Negli ultimi anni diversi lavori dimostrano come l’utilizzo di Intervalli di Riferimento della popolazione generale porti a non rilevare carenze della funzionalità tiroidea materna con alto rischio per la madre e per lo sviluppo neurologico del feto e del bambino. Le linee guida NACB 2006 specificano che intervalli di riferimento trimestre specifici dovrebbero essere usati quando refertiamo valori di test tiroidei per donne in gravidanza e che intervalli di riferimento di fT4 e fT3 in gravidanza sono metodo dipendente e dovrebbero essere stabiliti indipendentemente per ogni metodo

Articolo in formato PDF

Torna al numero corrente