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111 - Preeclampsia

Autore/i: A. Curti, G. Simonazzi, N. Rizzo

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 6, N. 2, 2010 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 111-114

I disturbi ipertensivi complicano circa il 10-20% delle gravidanze e comprendono uno spettro di quadri clinici diversi, con impatto variabile sulla salute della madre e del feto. Tra questi la preeclampsia (PE) rappresenta la forma più grave, essendo da sola responsabile del 15-20% dei casi di mortalità materna, nonché una delle cause principali di mortalità e morbilità perinatale. La rilevanza clinica dei disturbi ipertensivi in gravidanza è legata anche alla possibilità di gravi complicanze materne rappresentate da HELLP sindrome (caratterizzata da emolisi, aumento degli indici di funzionalità epatica e piastrinopenia), eclampsia e coagulazione intravasale disseminata (CID). Il monitoraggio degli indici di laboratorio (emocromo, conta piastrinica, funzionalità epatica, funzionalità renale, uricemia, Lattico Deidrogenasi, proteinuria, ecc.), associato alla valutazione delle condizioni cliniche della paziente, rappresenta l’unico strumento a disposizione del clinico per la diagnosi e il successivo management delle diverse condizioni, con particolare riferimento al timing del parto, l’unica vera terapia della PE.

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