SIPMeL

Area soci

081 - Valutazione citofluorimetrica del liquido cefalorachidiano in oncoematologia

Autore/i: M.M. Ciriello, L. Calcagno, T. Callegari, C. Arfini

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 6, N. 3-S1, 2010 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 81-84

La localizzazione meningea di neoplasia ematologica, complicanza temibile di linfomi e leucemie acute, ha importanti implicazioni sulla prognosi e sulle scelte terapeutiche. La tecnica diagnostica gold standard per l’identificazione di coinvolgimento liquorale è la citologia convenzionale, che risulta tuttavia poco sensibile e specifica. Recenti lavori evidenziano che l’accuratezza diagnostica può essere aumentata utilizzando la tipizzazione immunofenotipica delle cellule neoplastiche liquorali in citometria a flusso. Il National Comprhensive Cancer Network (NCCN) nelle linee guida 2010 (Clinical Practice Guidelines in Oncology), relativamente alla diagnosi di localizzazione leptomeningea, raccomanda l’impiego dell’analisi del liquor in citometria a flusso in caso di pazienti affetti da neoplasie ematologiche. Dal 2006 è in corso in Italia uno studio prospettico coordinato dal Gruppo Italiano Multiregionale per le Leucemie e i Linfomi (GIMURELL), con l’obiettivo primario di confrontare la citologia convenzionale e la citometria a flusso del liquido cerebrospinale, in un’ampia coorte di pazienti affetti da linfoma non Hodgkin aggressivo, di nuova diagnosi, ad alto rischio per localizzazione leptomeningea. Tutto questo indica il grande interesse attuale della comunità scientifica per l’analisi liquorale in citometria a flusso, tecnica che consente l’identificazione delle cellule maligne in modo oggettivo, utilizzando l’evidenza di restrizione clonale kappa o lambda nei linfomi B o di fenotipi aberranti in caso di linfomi T.

Articolo in formato PDF

Torna al numero corrente