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018 - Il tessuto adiposo come organo endocrino: ruolo della diagnostica di laboratorio nell’obesità e nella sindrome metabolica

Autore/i: R. Tozzoli

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 6, N. 3-S1, 2010 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 18-23

In tutto il mondo, l’incremento della prevalenza dell’obesità e delle patologie ad essa associate (note come sindrome metabolica), rappresenta un serio problema per la sanità pubblica e i sistemi sanitari. L’obesità è attualmente considerata uno stato infiammatorio di basso grado, indotto da numerosi mediatori, chiamati adipocitochine o adipochine, prodotte dal tessuto adiposo bianco viscerale: queste molecole presentano caratteristiche funzionali diverse, con attività ormonale, citochimica e chemochinica, enzimatica, di marcatori della fase acuta dell’infiammazione e di trasporto dei lipidi e sono prodotte da diversi tipi cellulari: adipociti, pre-adipociti, cellule endoteliali, fibroblasti e macrofagi. Non sono completamente conosciute le cause e i meccanismi fisiopatologici che inducono lo stato flogistico associato all’obesità: tuttavia le adipochine sembrano rappresentare il legame biochimico tra obesità, infiammazione e sindrome metabolica. In questo articolo sono brevemente analizzati la fisiopatologia del tessuto adiposo nell’obesità, la funzione delle adipochine in condizioni normali e patologiche e il ruolo dei sistemi immunometrici a determinazione multipla, recentemente messi a punto per il dosaggio delle adipochine nel siero dei pazienti affetti da obesità e sindrome metabolica. Tra questi, i sistemi multipli basati sull’impiego di microsfere indirizzate si basano sui principi dei metodi convenzionali immunoenzimatici tipo sandwich, evidenziano simili caratteristiche analitiche di accuratezza e imprecisione, robustezza e facilità d’uso, permettono la quantificazione di numerose adipochine contemporaneamente nello stesso campione (profilo adipochinico o ‘adipoma’) e rappresentano un potente strumento per la diagnosi dell’obesità e delle complicanze ad essa associate.

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