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099 - La lunghezza dei telomeri e la patologia cardiovascolare

Autore/i: R. Testa, L. La Sala, F. Olivieri

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 6, N. 3-S1, 2010 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 99-101

L’interesse scientifico verso i telomeri e la loro lunghezza è notevolmente accresciuto negli ultimi tempi, in particolare per quanto riguarda la loro importanza nella patogenesi della patologia cardiovascolare e diabetica. I telomeri rappresentano le estremità terminali dei cromosomi. Essi sono formati da una ripetizione della sequenza TTAGGG e una delle loro funzioni principali è quella di essere “stabilizzatori” del cromosoma. In particolare il progressivo accorciamento dei telomeri, che avviene ad ogni replicazione cellulare, porta al fenomeno della senescenza cellulare. La telomerasi, un enzima in grado di impedire l’accorciamento dei telomeri, allunga di fatto la vita di una cellula. Recenti pubblicazioni, tra le quali anche lavori del nostro gruppo, hanno analizzato la lunghezza dei telomeri di cellule circolanti, evidenziando come pazienti con malattia coronarica hanno telomeri di lunghezza più corta rispetto ai soggetti con coronarie normali. Si è inoltre evidenziato come l’associazione fra telomeri più corti e malattia coronarica sia indipendente dai fattori di rischio classici o nuovi, inclusi i marcatori dell’infiammazione. È stato ipotizzato che la senescenza dei linfociti circolanti rispecchi la funzionalità delle cellule progenitrici. La diminuzione della lunghezza dei telomeri dei precursori staminali potrebbe limitare la capacità di riparazione dell’endotelio e quindi peggiorare l’andamento del processo aterosclerotico. Interessanti sono inoltre i dati recentissimi che associano la lunghezza dei telomeri alle complicanze micro e macroangiopatiche nella malattia diabetica.

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