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015 - Ormoni tiroidei e obesità

Autore/i: E. Papini, I. Misischi, C. Rovagna, L. Papini, R. Guglielmi

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 6, N. 3-S1, 2010 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 15-17

In modelli sperimentali gli ormoni tiroidei inducono un incremento sia della spesa energetica basale sia di quella adattativa. In studi epidemiologici, trasversali e longitudinali, è stata riportata una associazione significativa fra livelli di TSH ancora compresi nei limiti della norma e BMI. La prevalenza di ipotiroidismo subclinico si accresce dall’1-5% nella popolazione generale al 20-25% nei soggetti obesi. Inoltre, l’accumulo centrale di adipe si associa ad incremento dei livelli medi di FT3 e TSH sierici sia in età adulta che pediatrica. Il possibile ruolo, causale o secondario, di tali reperti è ancora controverso poiché i livelli di TSH si abbassano nei bambini che vanno incontro a calo ponderale. Inoltre, i livelli di TSH e FT3 si riducono negli obesi dopo chirurgia bariatrica. A causa degli eventi avversi indotti dall’incremento protratto degli ormoni tiroidei su cuore e tessuto osseo, l’uso degli ormoni tiroidei nei soggetti obesi deve essere decisamente scoraggiato. Tuttavia, la funzione tiroidea deve essere valutata negli ipotiroidei che incrementino il loro peso poiché modificazioni anche lievi della dose sostitutiva di T4 possono modificare significativamente la REE e influenzare nel medio periodo il peso corporeo. Una attenta messa a punto della terapia con T4 è pertanto necessaria nei soggetti con tiroidite cronica o tiroidectomizzati che si lamentino di un progressivo incremento del peso.

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