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107 - Le epatiti acute del viaggiatore

Autore/i: I. Bianco, M. Schinella

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 6, N. 3-S1, 2010 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 107-111

Il numero elevato di viaggiatori in tutto il mondo, in particolare nelle aree tropicali e l’incremento dei migranti per effetto della globalizzazione portano come conseguenza a un significativo rischio d’infezione. La possibilità di contrarre un’infezione durante un viaggio dipende da numerosi fattori, per questo motivo un approccio del tipo risk–assessment può rivelarsi molto utile nella valutazione dei rischi per la salute legati a soggiorni in paesi endemici per particolari patologie. Numerosi agenti infettivi possono riconoscere nel fegato il loro organo bersaglio e la diagnosi di un’infezione da virus A, B, C o E al ritorno da un viaggio rappresenta un’eventualità non remota, tanto che l’epatite A è, fra tutte le malattie prevenibili mediante vaccino, la più frequente nei viaggiatori. Numerosi organismi internazionali si adoperano per la prevenzione, la sorveglianza e il controllo delle epatiti acute e delle loro temibili conseguenze in termini di cronicizzazione, cirrosi e cancro, promuovendo campagne d’informazione e di vaccinazione volte a migliorare la salute sia della popolazione residente sia dei viaggiatori e dei migranti.

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