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026 - Il modello diabete: la malattia cronica tra il mondo dei numeri e il mondo dell’uomo

Autore/i: C.A. Lovagnini-Scher

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 6, N. 3-S1, 2010 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 26-30

Al fine di comprendere in modo completo le problematiche connesse al diabete è necessario valutare lo scenario della malattia diabetica che si presenta complesso ed in sempre attuale evoluzione. Gli aspetti epidemiologici della pandemia diabetica sono ben noti ed i numeri da fronteggiare sono sempre più grandi. Le nuove ipotesi diagnostiche, che propongono l’emoglobina glicata come indicatore di malattia, che pur non hanno ancora raggiunto un unanime consenso, sicuramente contribuirebbero ad aumentare l’incidenza di malattia. Un altro aspetto è quello legato alla cronicità della malattia che impone considerazioni legate alla caratteristiche peculiari che la differenziano dalla patologia acuta. La malattia cronica differisce profondamente dall’evento acuto e il rapporto tra curante e paziente si declina in questo ambito in modo differente. Il modello di cura richiede conoscenze che esulano dall’aspetto puramente biomedico, ma coinvolgono elementi legati ad aspetti psicologici e sociali. Cionondimeno, sempre maggiore importanza viene posta al dato diagnostico e prognostico, che deriva sia dal laboratorio che dall’automonitoraggio che spesso rappresenta un elemento fondamentale nel processo di cura del paziente diabetico. Il passaggio ad una nuova unità di misura dell’emoglobina glicata rappresenta un cambiamento epocale e comporterà un processo di adeguamento culturale sia da parte del curante che del paziente. Tuttavia l’aspetto che l’ambiente clinico si attende da questo passaggio, che a prima vista può apparire solo formale, è quello legato alla standardizzazione della metodica che permetterà la confrontabilità del dato tra laboratori diversi, e quindi l’acquisizione di ancora maggiore valore di questo parametro in ambito di ricerca. Anche sul versante della semplice glicemia, assume, dal punto di vista clinico, una importanza sempre maggiore lo studio dell’andamento giornaliero e soprattutto del range delle variazioni di glicemia che diventa un parametro che non può più essere trascurato. La malattia diabetica tuttavia coinvolge alterazioni non solo nell’ambito glicemico ma più estesamente sul versante metabolico, ad esempio l’assetto lipidico o la funzione renale, e deve essere sottolineato come il rapporto che il medico ha con il paziente ha un fulcro importante nel dato diagnostico di laboratorio e l’attenzione che viene prestata da quest’ultimo al referto richiede una grande attenzione nell’aspetto formale e un impegno di propagazione culturale.

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