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046 - Nuovi marcatori per la diagnosi precoce o del rule-out dell’infarto del miocardio

Autore/i: M. Caputo (Estratto dall'articolo originale pubblicato su RIMEL-IJLAM vol. 6, n. 4, 2010)

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 6, N. 3-S1, 2010 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 46

E’ estremamente difficile oggi aprire una rivista me-dica e non imbattersi in articoli che magnificano lelodi di un “nuovo” biomarcatore in grado di svelarein anticipo una malattia grave o predirne il corso. Sitratta di sostanze presenti nel sangue o nelle urinema anche, sempre di più, di molecole isolate con lagenomica, la proteomica o attraverso l’impiego ditecniche di immagine. La variabilità si estende allaloro accuratezza, invasività, costi. Le attuali racco-mandazioni o linee guida per la introduzione in clini-ca, forse troppo permissive, favoriscono una com-mercializzazione precoce di questi marcatori, risul-tando frequentemente in utilizzo inappropriato, conrelativo sovraccarico anche economico per il Servi-zio Sanitario. Per il clinico e il ricercatore la valuta-zione rigorosa di ogni nuova proposta rappresentauna vera e propria sfida. E, ad oggi, una griglia divalutazione appropriata, di cui si avverte urgentissi-ma la necessità, non è ancora a disposizione. Del tuttorecentemente, l’American Heart Association ha ela-borato una proposta per i marcatori di patologia car-diovascolare che merita attenzione e può costituirela base per una immediata applicazione pratica sulcampo delle molecole che hanno maggiormente fo-calizzato l’attenzione degli specialisti in tema di dia-gnosi precoce e rule out di Infarto Acuto del miocar-dio.

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