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090 - La diagnostica di laboratorio delle disfunzioni tiroidee

Autore/i: S. Morbelli, E. Orunesu, G. Pesce, M. Bagnasco

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 2, N. 1, 2006 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 90-96

Il parametro più indicativo ed affidabile per la valutazione iniziale di disfunzione tiroidea è rappresentato dal TSH sierico che da solo identificherebbe la grandissima maggioranza dei casi di disfunzione tiroidea. Una volta selezionati i soggetti con alterazioni del TSH, occorre confermare e definire la diagnosi e impostare la terapia ed il follow up con fT4, fT3, autoanticorpi anti-tiroide e scintigrafia tiroidea (quest’ultima per la sola diagnosi differenziale degli ipertiroidismi). Riguardo al dosaggio di fT3 ed fT4, è importante che laboratorista e clinico siano messi in guardia dalla presenza di fonti di possibile interferenza (anticorpi eterofili che interferiscano con gli anticorpi animali del test, anticorpi endogeni anti T3 e T4, farmaci). Gli anticorpi anti tiroide sono diretti verso tre principali antigeni: tireoperossidasi (TPO), tireoglobulina (TG) e recettore TSH (TR). I TPO-ab risultano positivi in oltre il 95% dei pazienti affetti da malattia di Hashimoto e in oltre l’85% dei pazienti con Morbo di Basedow. Il dosaggio di TGab acquista notevole importanza nel follow up di pazienti affetti da carcinoma tiroideo differenziato dopo ablazioneo, poichè essi possono interferire coi dosaggi della tireoglobulina che rappresenta il marcatore tumorale chiave nel follow up post chirurgico di tali pazienti. Gli anticorpi anti recettore del TSH (TR-ab) si distinguono in TRab inibitori e stimolatori. TR-ab stimolatori sono implicati nella patogenesi dell’ipertiroidismo nella malattia di Basedow. Nell’ambito delle tireopatie maligne risultano fondamentali, in tipi istologici differenti, il dosaggio della tireoglobulina e il dosaggio della calcitonina. Il dosaggio della tireoglobulina ha come principale applicazione clinica il follow up di pazienti con carcinoma tiroideo differenziato. La tireoglobulina è la molecola- precursore degli ormoni tiroidei ed è presente e quindi dosabile in tutti i soggetti sani ma una volta completamente asportata la tiroide, la tireoglobulina non deve essere più dosabile ed ogni aumento successivo della concentrazione indica una recidiva di malattia. La calcitonina è prodotta dalle cellule parafollicolari tiroidee ed è un marcatore del carcinoma midollare della tiroide. In conclusione è evidente quanto la qualità elevata del supporto laboratoristico sia importante per una diagnosi accurata ed un management efficiente da parte del clinico. Per una collaborazione dinamica fra medico e laboratorista, essi devono fornire reciprocamente il maggior numero di informazioni rilevanti, essere in comunicazione fra loro ed essere in grado di influire sul processo diagnostico.

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