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124 - Raccomandazioni per la rilevazione e gestione dei campioni non idonei nei laboratori clinici

Autore/i: G. Lippi, G. Banfi, M. Buttarello, F. Ceriotti, M. Daves, A. Dolci, M. Caputo, D. Giavarina, M. Montagnana, V. Miconi, B. Milanesi, A. Mosca, M. Morandini, G.L. Salvagno

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 3, N. 2, 2007 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 124-134

Una ampia serie di evidenze dimostra che programmi di valutazione della qualità sviluppati unicamente sulla fase analitica non sono in grado di garantire ulteriori benefici clinici ed economici, giacché la maggioranza degli errori di laboratorio ricade nelle fasi extra-analitiche del processo diagnostico, specialmente nei processi che richiedono una manualità maggiore. Molti errori preanalitici scaturiscono da anomalie di sistema o difetti di comunicazione con gli operatori coinvolti nei processi di raccolta e gestione dei campioni, il che si associa ad un numero inaccettabile di campioni non idonei per errori identificativi, emolisi in vitro, presenza di coaguli, volume insufficiente, contenitore non idoneo e contaminazione da liquidi di infusione. L’identificazione e la gestione dei campioni non idonei sono quindi condizioni necessarie ed indispensabili per contrastare questa fonte di variabilità. Il presente documento, emanato da gruppo di studio intersocietario SIBioC-SIMeL-CISMEL sulla variabilità extra-analitica, si propone di analizzare le principali ragioni che portano ad avere campioni non idonei nei laboratori clinici, fornendo raccomandazioni di consenso sulla loro identificazione e gestione

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