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107 - Neutropenie: il punto di vista dell’ematologo

Autore/i: R. Varaldo, M. Gobbi

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 3, N. 3-S1, 2007 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 107-111

Quando il numero assoluto dei granulociti neutrofili risulta inferiore a 1,5x109 /l si è di fronte ad una neutropenia. Tale condizione aumenta il rischio di infezioni in particolare modo batteriche, che risulta tanto maggiore quanto più il numero dei neutrofili si avvicina a 0; è esperienza comune che in assenza di difetti qualitativi e/o funzionali, 300, 400 neutrofili/mmc assicurano una buona protezione antinfettiva. Le cause di neutropenia sono molteplici e devono essere riconosciute per poter, ove possibile, correggere la situazione. 1) Difetto di produzione; può essere legato ad alterazioni genetiche e si realizza nell’ambito di differenti sindromi di interesse per lo più pediatrico. Può essere l’effetto di una carenza nutrizionale (Vit. B12) e allora si accompagna ad altre alterazioni ematologiche ad altri sintomi. Può essere la espressione di un orientamento neoplastico della cellula staminale emopoietica (mieolodisplasie, leucemie acute); oppure un danno della cellula staminale (aplasia midollare). Può essere conseguenza della sostituzione del tessuto emopoietico da parte di popolazioni neoplastiche (Malattie linfoproliferative, tumori solidi, etc.). 2) Abnorme distribuzione; tipico esempio è il cosiddetto “ipersplenismo” caratteristico delle epatopatie croniche dove il ridotto numero di neutrofili si accompagna di solito a piastrinopenia. 3) Ridotta sopravvivenza. Riconosce una genesi immune di varia natura da farmaci, da infezioni virali, idiopatica, in corso di malattie autoimmuni, etc. Per quanto riguarda le procedure diagnostiche, l’emogramma con l’osservazione dello striscio del sangue periferico permette, oltre all’accertamento della neutropenia, un iniziale orientamento patogenetico. Questo sarà approfondito attraverso la osservazione istologica e citologica del midollo emopoietico, accompagnata da studi immunofenotipici e citogenetici. Una diagnostica completa e puntuale permetterà l’instaurazione del trattamento più adeguato.

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