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089 - Gli esami in autoimmunologia nella diagnosi e nel monitoraggio dell’artrite reumatoide: il quesito del clinico

Autore/i: V. Riccieri, V. Germano

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 3, N. 3-S1, 2007 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 89-91

L’artrite reumatoide (AR) è una malattia infiammatoria cronica a patogenesi autoimmune che colpisce le articolazioni dotate di membrana sinoviale, e predilige il sesso femminile nella 4°-5° decade di vita. Essa si presenta il più delle volte come una poliartrite simmetrica a carattere aggiuntivo ed erosivo, soprattutto delle piccole articolazioni di mani e piedi, la cui evoluzione comporta deformità articolari ed anchilosi. E’ per questo una patologia fortemente invalidante, che determina un elevato grado di disabilità, soprattutto nelle sue forme aggressive. Per questo sono necessarie indagini diagnostiche di laboratorio affidabili e attendibili che consentano di riconoscere precocemente la malattia, per poter intervenire prontamente sia sui sintomi che sulla progressione del danno. Sebbene ancora oggi non esistano parametri di laboratorio specifici per l’AR, è fondamentale per il clinico essere in grado di utilizzare correttamente i diversi esami di laboratorio attualmente disponibili, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia. Ed è quindi da una fattiva collaborazione con il medico di laboratorio, basata su corrette richieste ed altrettanto affidabili risposte, che potranno ottenersi i migliori risultati. Arrivare ad una rapida diagnosi di AR e ad un altrettanto pronto intervento terapeutico è fondamentale per poter modificare l’evoluzione della malattia e prevenire così il danno strutturale.

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