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120 - Piastrinopenie: il punto di vista del Clinico

Autore/i: A. Ambrosetti, I. Nichele, D. Veneri

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 3, N. 3-S1, 2007 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 120-122

Riassunto Le condizioni associate a piastrinopenia sono numerose, ed il corrispondente quadro clinico variabile in rapporto al grado di piastrinopenia ed all’eventuale coesistenza di altre anomalie dell’emostasi. Una volta esclusa la pseudopiastrinopenia da agglutinazione “in vitro”, classicamente si distinguono, in base alla patogenesi, forme da ridotta produzione, da aumentata distruzione e/o consumo e da sequestro splenico. Nella maggior parte delle piastrinopenie da ridotta produzione (per aplasia, displasia o sostituzione midollare) coesistono altre anomalie dell’emocromo. La piastrinopenia si presenta generalmente isolata nelle forme da aumentata distruzione con meccanismo immunomediato, che sono le più frequenti e comprendono il M. di Werlhof, considerata la più comune malattia emorragica. Su base immune anche la maggioranza delle piastrinopenie da farmaci. Tra di esse la piastrinopenia da eparina, che può rappresentare una vera emergenza ematologica per fenomeni trombotici in pazienti chirurgici.

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