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096 - Neutropenie: il punto di vista del Laboratorio

Autore/i: A.M. Cenci, B. Biasioli, M. Golato

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 3, N. 3-S1, 2007 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 96-106

Lo studio delle neutropenie utilizza e trae beneficio in modo evidente dai risultati della diagnostica di laboratorio. Da sempre, infatti, il contributo dei test è risultato importante nell’inquadramento, nella diagnosi di stato, nel grading e nel follow up della patologia, primitiva o secondaria, acquisita o congenita che causa o accompagna questa entità clinica. Partendo dal semplice emocromo, oggi realizzato con l’utilizzo dei contaglobuli di ultima generazione, si attivano, in sequenza, vie analitiche che possono coinvolgere, di volta in volta, diversi settori della Patologia Clinica, quali la citofluorimetria, l’autoimmunità, la genetica medica, la biologia molecolare, la microbiologia. In questo modo, i risultati ottenuti in tutto il campo che attiene modernamente alla Medicina di Laboratorio, possono inserirsi con notevole utilità all’interno della rete di dati provenienti da tutte le discipline diagnostiche implicate nel complesso studio dei pazienti neutropenici, con l’applicazione alla routine delle sofisticate filosofie analitiche oggi a disposizione e provenienti dalla ricerca scientifica avanzata.

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