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036 - Risposta della proteina oligomerica della matrice cartilaginea (COMP) alla terapia con Infliximab o Adalimumab in pazienti affetti da artrite reumatoide: impatto della variabilità biologica

Autore/i: M. Tampoia, V. Brescia, P. Falappone, A. Zucano, A. Fontana, G. Lapadula, F. Diserio

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 4, N. 1, 2008 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 36-42

Premesse. Il dosaggio della proteina oligomerica della matrice cartilaginea (COMP) è stato proposto come marcatore biologico di distruzione cartilaginea utile nella valutazione a breve e a medio termine dei pazienti affetti da Artrite Reumatoide (AR). Scopo del lavoro è stato di valutare l’impatto della variabilità biologica della COMP nelle variazioni di concentrazione della proteina durante il monitoraggio farmacologico di pazienti affetti da Artrite Reumatoide (AR). Pazienti e metodi. 31 pazienti affetti da AR, ACR classificati, 27 femmine e 4 maschi, età media 40.7 anni (range 18-66) sono stati valutati prima e dopo trattamento. 21 pazienti hanno assunto infliximab, 10 pazienti adalimumab. Al tempo 0 e dopo 6 mesi dal trattamento sono state eseguite valutazioni cliniche ed indagini di laboratorio. Il dosaggio della COMP è stato eseguito con metodica immunoenzimatica (COMP Assay, Menarini) in completa automazione (Etimax, Diasorin). Il Valore di Reference Change Value (RCV) è stato tratto dai dati della letteratura. Risultati. Dopo 6 mesi di trattamento la concentrazione media dei livelli sierici di COMP si è ridotta significativamente nei pazienti che hanno avuto una risposta secondo i criteri dell’American College of Rheumatology (ACR), ACR responder. La riduzione percentuale, calcolata in ciascun paziente in relazione al valore di RCV, è risultata superiore al valore stabilito in 9 dei 23 (39.1%) pazienti responder al trattamento. Nessuno dei pazienti non responder ha presentato una riduzione percentuale più elevata del valore di RCV. Conclusioni. I nostri dati dimostrano che la COMP può essere utilizzata come marcatore sierico di monitoraggio. La risposta al trattamento farmacologico o la progressione di malattia devono essere valutati nel singolo paziente come variazioni percentuali in rapporto al RCV.

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