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028 - Raccomandazioni per l’identificazione e la gestione dei valori critici nei laboratori clinici

Autore/i: G. Lippi, M. Caputo, G. Banfi, M. Buttarello, F. Ceriotti, M. Daves, A. Dolci, M. Montagnana, A. Mosca, V. Miconi, B. Milanesi, M. Morandini, E. Piva, G.L. Salvagno, D. Giavarina

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 4, N. 1, 2008 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 28-35

I valori critici (anche noti come valori di panico o d’allarme) sottendono un risultato di test di laboratorio che si può associare ad un grave rischio per la salute del paziente che richiede una notifica immediata al medico curante al fine di attuare procedure mediche idonee e tempestive. Malgrado i valori critici siano oggi universalmente riconosciuti quali standard essenziali nella buona pratica di laboratorio, l’implementazione e la gestione rappresenta tuttora motivo di accesi dibattiti, sia a livello nazionale che internazionale. Il ricorso a procedure standardizzate ed universalmente condivise appare un provvedimento necessario per un approccio razionale ed efficace al problema. Pertanto, la Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica (SIBioC), la Società Italiana di Medicina di Laboratorio (SIMeL), di concerto con il Comitato Italiano per la Standardizzazione dei Metodi Ematologici e di Laboratorio (CISMEL), per mezzo del Gruppo di Studio (GdS) intersocietario sulla “Standardizzazione della variabilità extra-analitica del dato di laboratorio”, emanano indicazioni, in termini di raccomandazioni definite con il metodo delle conferenze di consenso, sulla identificazione e gestione dei valori critici. Parole chiave: diagnostica di laboratorio, valori critici, valori di panico, valori di allerta.

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