SIPMeL

Area soci

114 - Vecchi e nuovi marcatori del cancro del colon: dalla diagnosi alla prognosi

Autore/i: M. Plebani, D. Basso

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 4, N. 2, 2008 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 114-124

Nella presente rassegna sono analizzati i marcatori biochimici e molecolari del carcinoma del colon-retto sporadico e familiare. Sono riportate le linee guida delle principali società scientifiche statunitensi ed europee di oncologia (ASCO, ESMO, ACS), biochimica clinica (NACB, EGTM) e gastroenterologia (AGA). Sulla base delle evidenze cliniche si raccomanda attualmente la ricerca del sangue occulto fecale per lo screening di soggetti asintomatici di età superiore ai 50 anni; la determinazione del CEA sierico viene raccomandata nel follow-up post-chirurgico ad intervalli trimestrali nei primi due anni dopo l’intervento. La ricerca delle mutazioni del gene APC su DNA genomico viene raccomandata nei probandi con sospetto di familial adenomatous polyposis (FAP) e nei familiari di soggetti affetti. Altri marcatori sierologici (CA19-9, TIMP-1) o la ricerca di geni mutati nelle feci (es. k-ras, p53), non sono al momento attuale raccomandati al di fuori di studi controllati.

Articolo in formato PDF

Torna al numero corrente