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071 - Malattie infiammatorie dell’intestino: ruolo dei marker biologici

Autore/i: G.C. Sturniolo, E. Dal Pont, R. D’Incà

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 4, N. 2, 2008 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 71-79

La diagnosi, il monitoraggio, il trattamento e la valutazione delle complicanze delle malattie infiammatorie croniche intestinali, sia legate alla malattia che iatrogene, rappresentano ancora un problema per il medico. Tutti questi aspetti si avvalgono di un approccio combinato ai pazienti: la clinica, il risultato degli esami di laboratorio e degli esami strumentali, concorrono alla valutazione puntuale dell’attività di malattia e alla capacità di predirne l’andamento. I comuni indici di flogosi bioumorale (VES, PCR…) hanno trovato un ruolo nella diagnosi, nella valutazione della severità e nella predittività dell’andamento di malattia. Essi sono stati più di recente affiancati da altri marcatori di laboratorio: proteine fecali (lattoferrina e calprotectina), studio della permeabilità intestinale, sierologia anticorpale, che si sono dimostrati in grado di facilitare la diagnosi, la valutazione della severità, della prognosi e del rischio di malattia complicata. L’utilità pratica che ne deriva riguarda una più accurata e completa valutazione dei pazienti, con metodiche non invasive, che permettono di attuare modificazioni terapeutiche mirate al trattamento di pazienti più a rischio di avere riaccensione di malattia o malattia complicata.

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