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062 - Il soccorso agli 'asfittici e sommersi' nell’Ottocento. Il metodo di Filippo Pacini

Autore/i: G. Dall'Olio

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 5, N. 1, 2009 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 62-67

Nel 1867 Filippo Pacini, cattedratico di Anatomia topografica a Firenze, presenta un metodo di respirazione artificiale per soccorrere i pazienti in stato di morte apparente per asfissia o annegamento. Il metodo di Pacini e quello proposto qualche anno prima da Henry Robert Silvester (1863) sono, nella seconda metà dell’Ottocento, una valida alternativa ai poco efficaci e ormai superati metodi di Leroy d’Etiolle (1829) e di Marshall Hall (1856) e alle ancor più vecchie e pericolose tecniche di insufflazione di aria nei polmoni con soffietti o dei clisteri con fumi di tabacco. Nel 1870 la Royal Humane Society di Londra nomina una Commissione per valutare i metodi di Silvester e di Pacini. Le conclusioni, poco chiare e contraddittorie, non portano a definitive indicazioni su quale dei due medoti sia da preferire nella rianimazione. Pacini, che ben conosce i limiti ed i vantaggi del suo metodo e di quello di Silvester, suggerisce, in alcuni casi, di utilizzarli alternativamente tutti e due, in modo da sfruttare i lati positivi di ognuno di essi.

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